È legittima la condotta del datore di lavoro che, oltre a procedere con la relativa sanzione, in caso di addebito disciplinare utilizza tali fatti per decurtare la valutazione del dipendente utile per ottenere una promozione.
Lo afferma la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 15027/2025, rilevando che la condotta illecita tenuta dal dipendente nel caso in questione (condotta violenta verso un collega durante una trasferta di lavoro) può comportare conseguenze nella disciplina del rapporto di lavoro, oltre alla sanzione, come una valutazione negativa della scarsa professionalità manageriale.