Il risarcimento per ridimensionato richiede una prova concreta del danno: non è sufficiente la sola illegittimità dell’assegnazione del lavoratore a mansioni inferiori. Lo afferma la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 11586/2025.
È necessario che il giudice di merito indichi almeno gli elementi attinenti alla vicenda fattuale per cui ritenga provata l’esistenza del danno, al fine di scongiurare forme di risarcimento per lesione in re ipsa.